Quando per il bene si votava DIO, PATRIA, FAMIGLIA
Tratto da Per il bene, maggio 1921
Domenica, 15 maggio, avranno luogo le Elezioni Politiche. Dal loro buon esito dipende il bene, non solo materiale ed economico, ma anche religioso e morale della Nazione. E poiché scopo del nostro Bollettino, come detto nella sua lettera “programma”, è di promuovere il bene nelle sue varie manifestazioni, non può fare a meno d’interessarsi moderatamente anche delle Elezioni.
Fra i doveri di un buon cittadino e anche di un buon cristiano vi è pure quello di concorrere con il proprio voto a provvedere la Nazione di buoni amministratori. Si lagnano a torto del cattivo governo e delle cattive leggi coloro che, astenendosi dal voto, non si curano di mandare al governo degli uomini saggi e onesti che facciano buone leggi.
La salute o la rovina dell’Italia è nelle nostre mani. Nessuno deve dire: “Il mio voto conta poco. Voto più voto meno, fa lo stesso”. Per un sol voto di maggioranza Luigi Xvi fu condannato alla ghigliottina. Le maggioranze sono risultato dei singoli voti, come i milioni sono composti di biglietti da cento. Dunque andiamo tutti a votare.
Come dobbiamo votare?
Tutti sanno che, col sistema elettorale oggi vigente in Italia, non si vota più per gli individui ma per i partiti; come non sono più gl’individui che contano in parlamento, ma i partiti, o meglio i programmi.
Perciò uno che ragioni dovrà scegliere ed eleggere quel partito e quella lista che ha un programma migliore da propugnare e attuare. Nel Collegio elettorale di Cuneo abbiamo cinque liste: la Popolare, la Liberale-democratica, quella dei Lavoratori Diretti della Terra, quella Comunista e la Socialista. A quale dovremo dare la preferenza?
Scartiamo subito le liste che portano la falce ed il martello perché queste sono le liste della rivoluzione e del disordine, le liste che propugnano l’abolizione della proprietà, della Religione e della morale cristiana.
Viene in seguito la Lista dei Lavoratori Diretti, la quale si presenta con un programma agrario specializzato. Ma i suoi candidati per il piccolo numero potranno pesare ben poco, per non dir niente nella bilancia parlamentare; e poi, per quanto dotati di buona volontà, mancano assolutamente di quella competente istruzione politica e tecnica necessarie a risolvere i gravissimi e complessi problemi che riguardano l’agricoltura nazionale. Potrebbero essere dei passabili consiglieri comunali, ma decisamente, buoni deputati no!…
E del partito Democratico-Liberale che cosa dire? Il vecchio partitone per la circostanza si è vestito a nuovo, prendendo anche ad imprestito le sue vesti dai Popolari. Esso è composto di uomini di varie sfumature politiche, separati ieri, uniti oggi come i proverbiali Erode e Pilato, per puntellarsi a vicenda, pronti a combattersi di bel nuovo domani per basse competizioni come è successo nella passata legislatura. E chi ci assicura che nelle prossime lotte parlamentari i demo-liberali del nostro Collegio, per conservare l’unità e la disciplina, non siano trascinati, loro malgrado, a votare coi massoni, loro compagni di partito, la legge sul divorzio e contro la libertà della Scuola? In questa lista figurano degli illustri ed eminenti parlamentari come il Presidente del Consiglio, S. E. Giolitti; e vi è pure l’amico nostro On. Carlo Bianchi. Se mai, all’on. Bianchi si può dare il voto aggiunto, riservando però il voto di lista al Partito che è e deve essere il solo partito di tutti i buoni: il Partito Popolare.
Il programma del Partito Popolare si può concretizzare in tre parole: DIO-PATRIA-FAMIGLIA.
DIO: di cui vuole rispettata a qualunque costo la Religione, unica base di ogni verace progresso.
PATRIA: che vuole libera da tutti i nemici non solo esterni ma anche interni; prospera, nel maggior possibile sviluppo della sua agricoltura, della sua industria e del suo commercio, ma soprattutto della sua istruzione.
FAMIGLIA: di cui vuole rispettata l’integrità contro tutti i principii che cercano dissolverla. Il Partito Popolare à un programma organicamente perfetto, completo.
Nelle riforme amministrative, tributarie, diplomatiche, sociali, siano pure ardite, non ha nulla da invidiare agli altri partiti di ordine, e con essi si è accordato e si accorderà nell’attuarle al maggior bene del paese.
Vi è un punto però in cui da tutti si differenzia e indubbiamente tutti li supera, ed è il suo disegno di rinnovamento morale cristiano. Nessun altro partito lo ha inserito nel suo programma. Esso è gloria esclusiva del Partito Popolare.
Nell’ordine e nella fedeltà alle istituzioni, nell’equità e nel rispetto verso ciascuno, il Partito Popolare, al disopra di ogni altra cosa, mira a ciò che forma il suo distintivo: la Croce e la Libertà. Il Partito Popolare, in grazia del suo magnifico programma, si è imposto fin dal suo nascere al corpo elettorale italiano, ed è nato gigante, entrando per la prima volta al Parlamento Italiano con ben 100! Deputati, e dando al Governo vari Ministrii, e vari Sottoministrii, fra cui l’attuale Ministro per l’Agricoltura S. E. Micheli e S. E. Bertone, che onora il nostro Collegio e la nostra Lista.
Elettori Cornelianesi, votate la lista del Partito Popolare che porta questi candidati.
- E. BERTONE G. B. Sottosegretario alle Finanze;
On. BERTOLINO Avv. Cav. Felice;
On. BUBBIO Dott. Cav. Teodoro;
On. ZACCONE Comm. Giovanni:
BORRANO Francesco, contadino;
MAJOLO Avv. Prof. Leandro;
CAVALLO Avv. Teresio;
FANTINO Avv. Amedeo;
IMBERTI Comm. Giovanni Battista;
MAZZARELLI Ing. Pier Giuseppe;
PEIROTTI Giuseppe, contadino
QUESTO ARTICOLO E’ APPARSO SUL N. ZERO di “Roero Terra Ritrovata”
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